Di Fabio Caravello
Oltre il danno, la beffa. La Sampdoria se la gioca alla pari al San Paolo contro il Napoli ma ne esce sconfitta, con non poche polemiche. Il primo ad esprimere tutto il suo malcontento e il suo disappunto è stato proprio il presidente dei blucerchiati Massimo Ferrero. Al termine del match che ha visto rimontare vittoriosamente i partenopei al 95', Ferrero non si è contenuto neanche un po' davanti le telecamere che lo intervistavano come di consuetudine nei post partita.
La sua disapprovazione nei confronti delle decisioni dell'arbitro Di Bello è stata totale: "vorrei che l'arbitro Di Bello facesse mea culpa. E che magari venisse cacciato dalla Figc. L'espulsione di Silvestre non esiste: non ha nemmeno toccato Reina. Non esiste. Su queste basi già che c'era poteva pure cacciare mia sorella. E l'addizionale di porta cosa è lì a fare? Perchè non dice all'arbitro che Silvestre non ha toccato nessuno? E non ha fischiato 8 fuorigioco, dico 8, ai giocatori del Napoli. L'errore ci sta, ma ragazzi sempre contro di noi... Basta! E poi mi spiegate il perchè dei 5 minuti di recupero? Cosa aspettiamo a mettere la moviola in campo?".
In sintesi Ferrero non ha condiviso le decisioni arbitrali, in primis quella di espellere Silvestre per un presunto fallo ai danni di Reina, poi in seguito i 5 minuti di recupero che hanno consentito al Napoli di strappare la vittoria in extremis con una rete di Tonelli al 95' che hanno rappresentato la famosa goccia che fa traboccare il vaso, scatenando le ire del patron sampdoriano a fine partita.
Ma quando sarà realmente operativa la var nel calcio? E soprattutto, rappresenterà la soluzione definitiva alle polemiche? Certo che in parte il bello del calcio è anche questo però.
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