Il trasferimento di Nikola Kalinic in Cina sembrava cosa fatta. Il Tianjin allenato da Fabio Cannavaro aveva messo sul piatto un'offerta di 38 milioni di euro alla Fiorentina e un ingaggio da 12 milioni di euro per quattro anni al calciatore, dieci volte tanto a stagione, rispetto a quello che guadagna ora e una plusvalenza di circa 33 milioni per la società viola che il croato l'aveva pagato appena 5 milioni due anni fa. Ma il denaro non è tutto e stavolta non sono solo chiacchiere. Kalinic ha dimostrato che non esistono offerte irrinunciabili, che coi soldi puoi comprarci tutto ma la felicità non ha prezzo. L'attaccante viola con la sua decisione, diventa inconsapevolmente un eroe a Firenze, per una tifoseria che troppe volte in passato, ha visto andar via bandiere come Baggio o Batistuta per motivazioni anche diverse da quelle economiche, il croato invece ha deciso di desistere e restare a Firenze. Chapeau.
venerdì 20 gennaio 2017
Kalinic rifiuta i milioni cinesi per rimanere a Firenze
Di Fabio Caravello
Il trasferimento di Nikola Kalinic in Cina sembrava cosa fatta. Il Tianjin allenato da Fabio Cannavaro aveva messo sul piatto un'offerta di 38 milioni di euro alla Fiorentina e un ingaggio da 12 milioni di euro per quattro anni al calciatore, dieci volte tanto a stagione, rispetto a quello che guadagna ora e una plusvalenza di circa 33 milioni per la società viola che il croato l'aveva pagato appena 5 milioni due anni fa. Ma il denaro non è tutto e stavolta non sono solo chiacchiere. Kalinic ha dimostrato che non esistono offerte irrinunciabili, che coi soldi puoi comprarci tutto ma la felicità non ha prezzo. L'attaccante viola con la sua decisione, diventa inconsapevolmente un eroe a Firenze, per una tifoseria che troppe volte in passato, ha visto andar via bandiere come Baggio o Batistuta per motivazioni anche diverse da quelle economiche, il croato invece ha deciso di desistere e restare a Firenze. Chapeau.
Il trasferimento di Nikola Kalinic in Cina sembrava cosa fatta. Il Tianjin allenato da Fabio Cannavaro aveva messo sul piatto un'offerta di 38 milioni di euro alla Fiorentina e un ingaggio da 12 milioni di euro per quattro anni al calciatore, dieci volte tanto a stagione, rispetto a quello che guadagna ora e una plusvalenza di circa 33 milioni per la società viola che il croato l'aveva pagato appena 5 milioni due anni fa. Ma il denaro non è tutto e stavolta non sono solo chiacchiere. Kalinic ha dimostrato che non esistono offerte irrinunciabili, che coi soldi puoi comprarci tutto ma la felicità non ha prezzo. L'attaccante viola con la sua decisione, diventa inconsapevolmente un eroe a Firenze, per una tifoseria che troppe volte in passato, ha visto andar via bandiere come Baggio o Batistuta per motivazioni anche diverse da quelle economiche, il croato invece ha deciso di desistere e restare a Firenze. Chapeau.
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