lunedì 2 gennaio 2017

Mercato: Davids, Stankovic, Ronaldo, Pandev e... I migliori colpi di Gennaio

Fonte: www.gazzetta.it scritto da Marco Fallisi

Per adesso, a prendersi la scena sono i cinesi, a colpi di milioni e assegni stellari per i vari Tevez, Oscar e chissà chi altro. Dalle nostre parti, specie negli ultimi anni, presidenti, dirigenti e allenatori preferiscono il basso profilo, anche perché azzeccare la mossa vincente a metà stagione è sempre stato più difficile. Eppure, nella storia della Serie A ci sono stati giocatori comprati a gennaio che hanno cambiato il volto della squadra in cui sono arrivati. Ecco i più importanti.


STAGIONE 1997-98: DAVIDS — "Non voglio essere ricordato per essere il primo olandese della Juve, ma per essere stato un giocatore vincente": parlava così Edgar Davids nel dicembre del '97, quando era appena sbarcato a Torino dopo un anno e mezzo di Milan fatto di amarezze, panchine e infortuni. Il fenomeno che i rossoneri avevano strappato all'Ajax, in Italia non si era mai visto, e quando viene ceduto ai bianconeri per 9 miliardi di lire in tanti pensano al bidone. Invece Davids diventa ben presto uno dei titolari della Juve di Lippi, contribuendo all'accelerata che porta allo scudetto numero 25: lo stesso Lippi dirà che l'inserimento dell'olandese è stato il cambiamento tattico più importante della stagione, insieme a Zidane avanzato e la difesa a tre. Resterà alla Juve fino al 2004, vincendo tre scudetti, due Supercoppe italiane e due Coppe Italia: in effetti, sono in pochissimi a ricordarlo solo come il primo olandese della Juve...

STAGIONE 2000-01: KALADZE — Nel gennaio del 2001, il Milan riprende a fare affari con la Dinamo Kiev, dopo il colpaccio Shevchenko: in rossonero, segnalato proprio da Sheva, arriva questo promettente difensore centrale georgiano, all'epoca 22enne. Da subito si piazza al centro della difesa del Milan di Zac, e resta titolare inamovibile anche con Cesare Maldini in panchina. Di Kaladze, che alla prima stagione in A segna tre gol, piacciono le sue doti da jolly: nel derby vinto per 6-0 sull'Inter, per dire, gioca a centrocampo e serve pure un assist per il secondo gol di Shevchenko. Con Ancelotti, dalla stagione successiva, verrà spostato in fascia e sarà un successo: diventerà il terzino sinistro del Milan campione d'Europa a Manchester nel 2003.

STAGIONE 2003-04: STANKOVIC — Sul filo di lana e dopo un duello con la Juve: è così che Dejan Stankovic arriva all'Inter nel 2004, per 4 milioni di euro dalla Lazio. Il centrocampista serbo, che segna il suo primo gol in nerazzurro in un derby, diventerà una certezza dell'Inter di Mancini, dove gioca da trequartista, e lo sarà anche in quella di Mourinho, dove si sposterà in mediana, da mezzala, per fare spazio a Sneijder nella stagione del Triplete. Cinque scudetti, una Champions, un Mondiale per club, quattro Coppe Italia e quattro Supercoppe italiane: in nerazzurro vince praticamente tutto. Ed entra nel cuore dei tifosi.

STAGIONE 2006-07: RONALDO E CAVANI — Il ritorno dei ritorni si concretizza il 30 gennaio, quando Milan e Real Madrid si accordano per il passaggio del Fenomeno in rossonero alla cifra di 7,5 milioni. Uno sgarbo inaccettabile per i tifosi dell'Inter, un sogno per quelli del Milan, che sperano di rivedere gol, numeri e giocate di uno dei più grandi di sempre, anche se a fine carriera e con qualche chilo di troppo. Farà ancora la differenza? Ci si chiede in quei giorni. La risposta è positiva: Ronnie, maglia numero 99 e ricci in testa al posto della celebre pelata, segna 7 gol in 14 presenze (compreso quello nel derby che illude i milanisti, visto che poi l'Inter rimonterà e vincerà) e aiuta la squadra di Ancelotti a risalire fino al quarto posto, buono per la Champions. Che i compagni nel frattempo vincono sul campo ad Atene. Sempre nella stessa sessione di mercato, al Palermo sbarca Edinson Cavani, 20enne attaccante uruguaiano del Danubio: segna al debutto in A con la Fiorentina, poi fatica tra infortuni e posizioni in campo poco gradite (gioca da esterno nel tridente). Quando si sposterà al centro dell'attacco, diventerà esplosivo: nel 2008-09 e 2009-10 chiude sempre in doppia cifra; nel Napoli di Mazzarri sarà devastante, tanto da far sborsare al Psg la bellezza di 64 milioni nell'estate del 2013.

STAGIONE 2009-10: PANDEV — "Ho iniziato la stagione fuori rosa alla Lazio. Non giocavo, non ero considerato e ora mi ritrovo a fine stagione con tre trofei vinti. Il passaggio a gennaio all' Inter mi ha cambiato la vita". Parla così, Goran Pandev, a pochi minuti dal trionfo dei nerazzurri sul Bayern nella finale di Madrid del 2010 - giocata da titolare - che consegna l'Inter alla storia. L'innesto del macedone nella macchina perfetta di Mourinho è l'esempio di come un acquisto mirato possa migliorare il rendimento di una squadra a stagione in corso: fermo da sei mesi, Pandev prende subito il ritmo Inter e si rivela un'alternativa di primissimo livello, segnando (anche al Milan, su punizione) e sfornando assist per i compagni.


STAGIONE 2010-11: VAN BOMMEL E BARZAGLI — Esce Pirlo, entra Van Bommel: è quello che di fatto succede nell'anno dello scudetto di Allegri, complice l'infortunio dell'azzurro, che si ritroverà in panchina anche al rientro. Perché l'olandese arrivato a costo zero dal Bayern è un regista più congeniale al gioco di Allegri: il suo inserimento davanti alla difesa, con Boateng trequartista incursore, perfeziona la macchina rossonera, che corre più degli altri anche e soprattutto perché lì davanti c'è un certo Ibrahimovic. E Van Bommel diventa uno dei protagonisti dello scudetto rossonero. Nella stessa sessione di mercato, la Juve di Delneri (che non lotta per il titolo) riporta in Italia Andrea Barzagli, acquistandolo per 500mila euro dal Wolfsburg. Il centralone campione del Mondo 2006 arriva in bianconero come "fedelissimo" di Delneri (che lo ha allenato al Chievo e al Palermo) ma diventerà una colonna della BBC bianconera dalla stagione successiva, dominando in campionato prima con Conte e poi con Allegri in panchina.
STAGIONE 2011-12: CANDREVA — Nel mercato in cui l'Inter prende Guarin, il Milan Muntari e la Juve Caceres, il vero colpo lo fa la Lazio, che si assicura le prestazioni dell'esterno destro che apparteneva all'Udinese ma giocava nel Cesena. Già a quei tempi, Candreva piaceva all'Inter di Moratti, ma il centrocampista romano (e tifoso romanista) approda in biancoceleste. Dopo i fischi iniziali bastano poche prestazioni per convincere i tifosi della Lazio: Candreva diventa un protagonista e vince la Coppa Italia l'anno dopo, nella finale con la Roma.
STAGIONE 2012-13: BALOTELLI — Dopo Ronaldo, tocca a Balo: un altro ex interista diventa rossonero durante una sessione invernale di calciomercato. Berlusconi versa 20 milioni più bonus nelle casse del Manchester City e Balotelli lo ripaga alla grande. Il SuperMario del 2013 è un turbo nel motore della squadra di Allegri, spaccando le partite e regalando ai suoi gol (12 in 13 presenze) e punti che trascinano il Diavolo alla rimonta per il terzo posto che vale la qualificazione in Champions League. Lascerà il Milan per il Liverpool nell'estate del 2014.
STAGIONE 2013-14: NAINGGOLAN — Gennaio è il mese del Ninja, perché è all'inizio del 2010 che il centrocampista belga passa dal Piacenza al Cagliari, dove si metterà in mostra, ed è all'inizio del 2014 che si trasferisce nella Capitale, dove arriva come alternativa ai titolarissimi De Rossi, Pjanic e Strootman e conquista in poco tempo una maglia da titolare. Complice l'infortunio dell'olandese, Nainggolan diventa una delle certezze giallorosse già alla prima stagione in giallorosso. Con Spalletti in panchina, poi, le sue doti di incursore vengono esaltate al massimo: in questa stagione, giocando da trequartista insieme a Perotti, ha già segnato tre reti, tra cui quella del 2-0 nel derby contro la Lazio e quella, decisiva, al Milan nello scontro diretto per il secondo posto.

STAGIONE 2014-15: SALAH — Il "Messi d'Egitto" arriva a Firenze quasi allo scadere del mercato di gennaio dal Chelsea, nel giro dell'operazione che porta Cuadrado ai Blues. Montella dice che Salah è "un ottimo calciatore, vedremo in quanto tempo si adatterà alla A". Meno di un'ora, 55 minuti per l'esattezza: tanto impiega l'attaccante egiziano a segnare il primo gol in A, contro il Sassuolo e alla seconda presenza in viola. Diventa l'arma in più dei viola, chiudendo con 9 reti in 26 presenze stagionali. Lo voleva anche la Roma, ed è in giallorosso che finisce nell'estate del 2015 dopo l'addio alla Fiorentina, tra polemiche, proteste dei tifosi e minacce di portare la vicenda in tribunale.




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