domenica 3 aprile 2016

Cesare Maldini, il padre di una dinastia vincente

Di Fabio Caravello

I ragazzi cresciuti negli anni novanta di lui ricorderanno sicuramente con più lucidità la caricatura creata da Teo Teocoli, divenuta un vero e proprio tormentone televisivo. Il “vai Paolino” divenne rapidamente un incubo in quegli anni per tutti i bambini che si chiamavano Paolo, il riflesso del successo nel grande schermo, come spesso accade, ebbe un effetto boomerang nella vita di tutti i giorni, trascinandosi dietro quell’esclamazione ironica.

I padri di quei ragazzini che in quegli anni si avvicinavano al mondo del calcio, il Cesarone nazionale lo conoscevano certamente meglio. Era stato una bandiera del Milan negli anni sessanta, o meglio dal 1954 al 1966 e le sue prestazioni sul rettangolo di gioco le ricordavano ancora nitidamente, loro avevano vissuto il Cesare Maldini calciatore, la generazione successiva vivrà il Paolo Maldini calciatore, altro incredibile campione, ma questa è un’altra storia.

Il piccolo Paolo Maldini con il padre Cesare

Ancora Paolo e Cesare Maldini
Quella Coppa dei Campioni alzata nel 1963 dopo la finale vinta contro il Benfica di Eusebio ha ancor più valore se si tiene conto degli aspetti unici che la caratterizzano, uno su tutti il fatto che il capitano di quel Milan, Cesare Maldini per l’appunto, è il primo italiano ad alzare il trofeo dalle grandi orecchie, interrompendo proprio la striscia di vittorie portoghesi che vedeva il Benfica reduce da due trionfi consecutivi proprio nelle precedenti edizioni. Da allenatore non mancheranno i successi per Cesare Maldini, col Milan vince una Coppa delle Coppe e una Coppa Italia nella stagione 1972-73, ma il bello deve ancora venire.

Cesare Maldini alza la Coppa dei Campioni a Wembley nel 1963
Negli anni novanta diventa per tutti il Cesarone nazionale e il padre di Paolo (soprattutto per i ragazzini che seguono il calcio in quel periodo), e così al timone dell’Italia under 21 vince consecutivamente tre titoli europei: 1992, 1994, 1996 (che gli fanno conquistare la panchina d'oro alla carriera), sfornando talenti che scriveranno altrettante pagine di storia negli anni a venire, perché quella è l’epopea del “campionato più bello del mondo” che oggi tutti rimpiangono, di rimpianti invece non ne avrà mai il Ct Cesare, nemmeno per quell’eliminazione ai rigori nel mondiale del 98. Quella stessa Francia, si aggiudicherà due anni dopo anche l’europeo, rimanendo tutt’ora la nazionale francese più forte di sempre. Chapeau.

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